Nel 1937 iniziò l’estrazione della bentonite a Ponza ad opera della S.A.M.I.P. (Società Mineraria Isole Pontine), i giacimenti furono attivi per circa 40 anni, portando occupazione, ricchezza, lavoro, ma la miniera sfigurò l’isola, creando cave a cielo aperto, ed infine alcune case furono oggetto di espropri forzosi ad opera della prefettura di Latina. Sebbene il Prof. Ernesto Prudente abbia in numerosi suoi scritti raccontato bene questo lato oscuro della presenza della S.A.M.I.P e delle conseguenze per l’isola di Ponza, io ho deciso di intervistare una donna che non solo era presente all’epoca dei fatti, ma che ebbe persino una sorella che fu costretta a lasciare l’isola perchè la sua casa fu oggetto di un esproprio.
Al contrario di quello che immaginavo, ne emerge un racconto fatto di rammarico e dispiacere per la chiusura della miniera.
Un grazie di cuore alla Sig.ra Ninetta!
Favoloso. Hai ache il video? Mettila sulla Banca della Memoria: http://www.memoro.org/it/
Grazie Tiziano, no non ho il video mi sembrava troppo invasivo.