La vocazione di San Matteo (quella persona)
Testo critico di A.Pinna
La foto è realizzata su due piani paralleli, quello più alto vuoto, occupato solo dalla finestra, mentre quello in basso raffigura il momento preciso in cui Quella Persona indicando Matteo lo chiama all’apostolato della CASSA. Il santo è seduto ad un tavolo con un gruppo di persone, vestite come i contemporanei dell’autore (quella personaggia), come in una scena da Discoteca.
È la prima grande foto nella quale per accentuare la tensione drammatica dell’immagine e focalizzare sul gruppo dei protagonisti l’attenzione di chi guarda, ricorre all’espediente di immergere la scena in una fitta penombra tagliata da squarci di luce bianca, che fa emergere e cela visi, braccia o parti dell’abbigliamento e rende quasi quasi invisibile tutto il resto.
La foto inoltre, è densa di significati allegorici. In primo luogo proprio la luce, grande protagonista della raffigurazione fotografica assurge a simbolo della Grazia divina (non a caso non proviene dalla finestra dipinta in alto a sinistra che, anzi, resta del tutto priva di luminosità , ma dalle spalle dell’addetto alla CASSA), Grazia che investe tutti gli uomini pur lasciandoli liberi di aderire o meno al Mistero della Rivelazione;
E così, solo alcuni dei personaggi investiti dalla luce (i destinatari della “vocazione” insieme a Matteo il Pubblicano di spalle) volgono lo sguardo verso una persona, mentre gli altri preferiscono restare a capo chino, distratti dalle proprie solite occupazioni, fuori dalla scena rappresentata .
Bellah!
potrebbe tranquillamente essere stata scattata da Mr Toledano.
comunque quoto a mille: Bellah!
La vocazione di San Matteo (quella persona)
Testo critico di A.Pinna
La foto è realizzata su due piani paralleli, quello più alto vuoto, occupato solo dalla finestra, mentre quello in basso raffigura il momento preciso in cui Quella Persona indicando Matteo lo chiama all’apostolato della CASSA. Il santo è seduto ad un tavolo con un gruppo di persone, vestite come i contemporanei dell’autore (quella personaggia), come in una scena da Discoteca.
È la prima grande foto nella quale per accentuare la tensione drammatica dell’immagine e focalizzare sul gruppo dei protagonisti l’attenzione di chi guarda, ricorre all’espediente di immergere la scena in una fitta penombra tagliata da squarci di luce bianca, che fa emergere e cela visi, braccia o parti dell’abbigliamento e rende quasi quasi invisibile tutto il resto.
La foto inoltre, è densa di significati allegorici. In primo luogo proprio la luce, grande protagonista della raffigurazione fotografica assurge a simbolo della Grazia divina (non a caso non proviene dalla finestra dipinta in alto a sinistra che, anzi, resta del tutto priva di luminosità , ma dalle spalle dell’addetto alla CASSA), Grazia che investe tutti gli uomini pur lasciandoli liberi di aderire o meno al Mistero della Rivelazione;
E così, solo alcuni dei personaggi investiti dalla luce (i destinatari della “vocazione” insieme a Matteo il Pubblicano di spalle) volgono lo sguardo verso una persona, mentre gli altri preferiscono restare a capo chino, distratti dalle proprie solite occupazioni, fuori dalla scena rappresentata .