La casa editrice Einaudi è sempre l’Einaudi, non c’è che dire.
Eppure proprio non vedo come si possa elogiare un libro come quello di Ester Armanino. Mi sono fatto ammaliare da una recensione, non ricordo di chi, complice anche la voglia di voler mettere da parte la saggistica e leggere finalmente un romanzo.
Capisco che si tratta di un esordio di una giovane scrittrice genovese, ma proprio non riesco a coglierne la sostanza. Una prosa piuttosto banale, a metà tra romanzo di formazione e confessione intima, descrizione di un percorso di crescita che dal dolore assoluto conduce a spiragli forniti dall’amore adolescenziale.
Manca di freschezza, forse anche di idee, lascia solo abbozzate descrizioni ingenue di sentimenti ed emozioni di una bambina prima e di una giovane donna poi.